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Una Città per Bambini e Bambine – Settimo edition

Le città in cui viviamo risultano essere sempre meno adatte alla vita dei bambini e degli adolescenti, esclusi dai processi partecipativi e decisionali e quindi privi di una loro rappresentatività di tipo sociale e politica. 

Al contrario la tematica urbana deve essere trattata come questione del diritto di tutti alla città, ponendo al centro la figura del bambino-adolescente valorizzandone il suo diritto ad essere cittadino. I principali indicatori di analisi delle città, pensati in maniera deterministica e prevalentemente numerica, non consentono di approfondire ed evidenziare le effettive condizioni di fruibilità ed accessibilità dello spazio pubblico.  […]

La città da sempre ha significato luogo di protezione e luogo di aggregazione, spazio simbolico di rapporti sociali nata dall’uomo per l’uomo e incentrata sulla sua attività e sulla sua realizzazione come essere umano. La città, intesa come diritto di tutti, scriveva Lefebvre, poiché tutti indistintamente creano e determinano l’urbano, è un sistema complesso in cui coesistono diverse singolarità che condividono luoghi, le strade, le piazze, i monumenti, le scalinate delle case, le scuole, i parchi e le panchine. Luoghi indeterminati, complessi e inevitabilmente intrecciati. La città intreccia vite, vissuti, presente, passato e futuro, intreccia bambini, adulti, anziani, chi non c’è più e chi ancora dovrà arrivare. […]

 La città quindi, come luogo altamente educativo, ma anche come luogo attraversato dal rischio, dal pericolo, dall’insicurezza soprattutto per coloro che nel corso del tempo si sono ritrovati ad esserne esclusi. Il diritto alla città è diritto di tutti compresi i bambini e gli adolescenti che, invece, come sostiene Tonucci, da molto tempo sono fruitori passivi e non cittadini e co-creatori […]

(brani tratti dalla relazione conclusiva del progetto “Una Città per Bambini e Bambine”)

Sono questi alcuni dei presupposti cognitivi che hanno strutturato il progetto UCBB “Una Città per Bambini e Bambine” promosso da Amate l’architettura e realizzato per la prima volta in un progetto pilota presso il comune di Settimo Torinese tra aprile e ottobre del 2021.

Il progetto, con le due passeggiate conclusive del 25 settembre e del 2 ottobre, sono state protagoniste del Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato dalla ASviS, la principale organizzazione nazionale che si occupa di promuovere in Italia i temi della sostenibilità. Si è trattato di due passeggiate con “caccia al tesoro” organizzate al termine della fase didattica e laboratoriale; le due passeggiate sono state inserite tra gli eventi ufficiali dell’edizione 2021 del Festival.

<Link al servizio>

Nei due sabati i ragazzi hanno animato la città con il loro entusiasmo percorrendo le vie di Settimo a partire dalle loro scuole sino a raggiungere alcuni dei luoghi e dei monumenti più interessanti della città. Le passeggiate hanno infatti toccato sia luoghi significativi per la vita sociale come l’Ecomuseo del Freidano, la Biblioteca e il Parco De Gasperi, sia punti della città più periferici come la passerella ferroviaria o il villaggio FIAT; l’occasione è stata anche utile per visitare la mostra “Semplice Complesso” presso l’Ecomuseo, e la mostra fumetto “Il Pianeta e i 17 Obiettivi” organizzata da Daniela Martino presso la Biblioteca.

Durante le passeggiate ai ragazzi è stato chiesto di esprimere il loro parere sulla città sia chiedendogli di identificare i luoghi per loro più importanti, sia chiedendo loro di esprimere le loro aspirazioni sugli spazi pubblici in maniera da consentirne un utilizzo anche in base alle loro esigenze.

Il progetto “UCBB – Una Città per Bambini e Bambine” è nato nell’ambito della terza edizione della “Siena advanced school of sustainable development”, rivolge la sua attenzione ai più piccoli, bambini e adolescenti, prendendo in considerazione lo spazio urbano quale luogo privilegiato di incontro, scambio, crescita e sviluppo umano sia in relazione alla sua capacità di essere fruibile da tutti, sia in relazione ai Target SDGs definiti dall’Agenda 2030 al fine di valutarne la sostenibilità quale elemento fondamentale di una buona prassi abitativa. I principali indicatori di analisi delle città, pensati in maniera deterministica e prevalentemente numerica, non consentono di approfondire ed evidenziare le effettive condizioni di fruibilità dello spazio pubblico. Lo scopo del programma è fornire alle Pubbliche amministrazioni uno strumento utile a valutare se e quanto i centri urbani rispondono alle esigenze dei bambini in relazione agli SDGs definiti dall’Agenda 2030.

Presentato oggi, 5 novembre 2021, a Venezia, alla Biennale Architettura 2021, nell’ambito del Padiglione Italia, il progetto è stato sviluppato da un gruppo di lavoro multidisciplinare di ricercatori e professionisti, Annalisa Quinto, Alessandra Moscatelli, Aquilina Olleia e Giulio Pascali, esperti in ambito dell’ingegneria, dell’architettura, della didattica e della pedagogia.

Per la fase laboratoriale del progetto il gruppo si è avvalso della collaborazione dell’arch. Valeria Chiarla, esperta di progettazione partecipata. Il progetto è stato patrocinato dal comune di Settimo che, tramite l’assessore alla Mobilità Sostenibile e all’Ambiente Alessandro Raso e l’assessore Politiche educative Alessandra Girard, hanno collaborato attivamente, mettendo in campo risorse ed energie per la realizzazione dei laboratori.

Si è trattato in ogni caso di una iniziativa corale che oltre a coinvolgere attivamente le istituzioni ha visto la collaborazione anche delle due librerie di settimo (Mondadori e Alicante) e della Legambiente sez. Settimo coinvolta operativamente nelle fasi di analisi preliminari.

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