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Saperi e competenze di chi inventa i nuovi luoghi che abiteremo

Lo sviluppo futuro delle città non può essere facilmente considerabile senza un approccio etico, necessario quanto indispensabile.

Se ne parla in questo articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore

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Con il mio minimalismo lessicale da microcosmi traduco il fantasmagorico titolo del libro di Elena Granata Placemaker nel più provinciale “Il segna posto”. Spero non si offendano Elena e quelli che “segnano il posto” inteso come luoghi, come spazio del vivere, dell’abitare, del lavorare sul territorio nell’epoca dei flussi dell’iper modernità che impone il titolare con il linguaggio dei flussi: Placemaker.

Pubblicato il 30 novembre 2021 da aldo bonomi

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