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CONVEGNO “CITTÀ A PICCOLI PASSI- Edizione 2022 “GIOCHIAMOCI LA CITTÀ”

CONVEGNO “CITTÀ A PICCOLI PASSI- Edizione 2022 “GIOCHIAMOCI LA CITTÀ”

A Settimo Torinese nasce un Convegno per parlare di città, bambine e bambini, cittadinanza, sostenibilità e rigenerazione urbana e sociale.
Sabato 26 novembre dalle ore 10.00 alle ore 19.00, Biblioteca Archimede, Piazza Campidoglio 50, Settimo Torinese (TO).
CITTÀ A PICCOLI PASSI. Per una Città a misura di bambine e bambini” – Edizione 2022 “GIOCHIAMOCI LA CITTÀ”
Un evento di alto livello culturale e sociale per condividere idee e buone prassi sulla rigenerazione urbana e sociale delle nostre città.
SCARICA IL PROGRAMMA

Settimo Torinese (TO), 26 novembre 2022. Il convegno “CITTÀ A PICCOLI PASSI” , promosso e organizzato da A.L.I (Autonomie Locali Italiane), Rete dei Comuni Sostenibili, Comune di Settimo Torinese, Fondazione E.C.M., Amate L’Architettura e UCBB (Una Città per bambini e bambine), nasce nel corso di una tavola rotonda allestita il 5 novembre 2021 presso il Padiglione Italiano della 17a Biennale di Architettura a Venezia, in occasione della presentazione del progetto “Una città per bambine e bambini. Osservare la sostenibilità dal punto di vista dei bambini e dei ragazzi”, realizzatosi a Settimo Torinese a settembre 2021 e promosso dall’associazione Amate L’Architettura

Il convegno “CITTÀ A PICCOLI PASSI”, nasce dall’esigenza di promuovere, condividere e diffondere un nuovo modo di guardare la città sia per chi la vive quotidianamente, sia per chi la governa. Grazie al coro di una molteplicità di voci esperte in vari ambiti, i cui interventi si susseguiranno nel corso della giornata del 26 novembre, sarà possibili condividere teorie, esperienze, strumenti e metodi di intervento che possono promuovere la costruzione di nuove idee e modi d’uso della città con un’attenzione particolare al coinvolgimento dei più piccoli. L’esigenza, è quella di attivare una maggiore coesione tra enti istituzionali e studiosi che frequentano questo fertile campo di studi, al fine di avviare una riflessione per co-costruire non solo nuove ipotesi per gli assetti delle città future, ma anche le possibili relazioni tra queste e un processo di pianificazione ampio, partecipato, trasversale orientato alla rigenerazione urbana e sociale.

Punto di partenza è l’idea che lo spazio urbano è luogo privilegiato di incontro, scambio, crescita e sviluppo umano e per questo deve poter essere fruibile da tutti. Chiave di lettura fondamentale, il concetto di sostenibilità, quale elemento indispensabile di una buona prassi abitativa, misurabile attraverso i Target SDGs definiti dall’Agenda ONU 2030.

Le relazioni presentate nel corso della giornata intendono stimolare l’avvio di un dibattito interdisciplinare volto ad analizzare e a fornire alle Pubbliche Amministrazioni uno strumento utile a valutare se e quanto i centri urbani rispondono alle esigenze di tutti e soprattutto dei bambini, delle bambine e degli/delle adolescenti.

Un confronto tra visioni, idee e progettualità che intende accompagnare un cambio di prospettiva nel governo della città, ma anche coinvolgere attivamente i bambini/adolescenti nella sua progettazione, promuovendo e sollecitando nuove idee e modi di uso dello spazio urbano.

Cuore del convegno il gioco e il giocare, come si evince dal titolo di questa neonata edizione 2022, “GIOCHIAMOCI LA CITTÀ”, quale strumento potente, nelle mani dei bambini, ma anche degli adulti, per sperimentare, provare e mettersi in gioco al fine di incamminarsi verso nuovi modi di costruire e di abitare lo spazio pubblico.

(Per chi fosse interessato alla prima edizione di UCBB, quella del 2021, ne abbiamo parlato in questo articolo)

sintesi degli interventi

ORE  10.00 (SALA LEVI) – SALUTI ISTITUZIONALI (Elena Piastra, Alessandro Lucciarini De Vincenzi, Francesco Tonucci)

ORE 10.40 (SALA LEVI) – PROGETTO INTERNAZIONALE “LA CITTA’ DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI” – ISTC CNR (Marica Notte)

L’obiettivo dell’intervento è quello di presentare il progetto internazionale de “La città delle bambine e dei bambini” ideato da Francesco Tonucci nel 1991, descrivendo la sua nascita e come nel corso di questi trentun anni sia diventato una realtà per molti paesi anche a livello internazionale. Attualmente la rete del progetto vede oltre 15 paesi, tra cui l’Argentina che fu proprio grazie all’adesione nel 1997 dell’allora sindaco di Rosario Hermes Binner, a portare il progetto fuori dall’Europa.
Il progetto ha un preciso intento politico: promuovere il cambiamento dei parametri di governo delle città, ponendo il bambino, e non l’adulto lavoratore, come principale destinatario dell’attività amministrativa. I bambini assumono un ruolo attivo nel processo di cambiamento, partecipando concretamente al governo e alla progettazione della città e riappropriandosi dello spazio urbano. Per questo, si presenteranno le strategie messe in atto nelle città per garantire il protagonismo infantile tenendo come punto di riferimento la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Per rispondere concretamente all’Art. 12 si propone l’esperienza del “Consiglio dei Bambini” e della “Progettazione partecipata”; per l’art. 28 “A scuola ci andiamo da soli” e per l’art. 31 il “Giorno del Gioco”.

Come sottolinea Tonucci “una città a misura di bambino è una città a misura di tutti” e per avviare il cambiamento di prospettiva bisogna partire dal ribaltamento dell’ottica adultocentrica e mettersi in una posizione d’ascolto. Solo se si ascoltano le idee dei bambini si ascoltano i loro bisogni e i loro sguardi sulla città perché il bambino è il paradigma della diversità e include le esigenze di tutti i cittadini.

Una città che permette ai bambini di muoversi in autonomia è una città che permette ai bambini il recupero del rapporto con lo spazio urbano, che diventa così anche spazio di gioco libero, la cui possibilità nasce anche con l’abolizione dei cartelli che lo proibiscono.

ORE 11.10 (SALA LEVI) GIOCHIAMOCI LA CITTA’ – ISTC CNR (Antonella Prisco)

La legge Turco n. 285/1997 e l’intuizione di “mettere i bambini nella testa degli adulti”. La riflessione parte dal binomio Bambini/politica: come coniugare questi elementi apparentemente distanti? La chiave sta nella partecipazione infantile al governo della città, il cuore del Progetto internazionale “La città dei bambini”. Un sindaco che decide e si impegna a favorire questa partecipazione deve aprire spazi di ascolto alle proposte dei bambini (necessità di competenza politica) e assumerli come parametro di cambiamento, mettendo in discussione il tradizionale modo da amministrare. Il Consiglio dei bambini è la forma di partecipazione diretta con dialogo e confronto, ma richiede anche competenze specifiche di un adulto, che svolge il ruolo di coordinatore e tramite tra i bambini e il sindaco (necessità di formazione adeguata per la competenza tecnica). Ascoltare i bambini significa anche accogliere richieste impreviste: il bollino ‘URGENTE BAMBINI!’ del Consiglio di Vespolate (NO). Il Gioco come forma primaria di espressione infantile, ma anche di rioccupazione dello spazio pubblico e di occasione unica di crescita individuale per i bambini e per la città intera. Il lavoro dei bambini romani per modificare il Regolamento di Polizia urbana, che vietava il gioco sul suolo pubblico. Le esperienze delle città e le frasi dei bambini su spazi, tempo e divieti di gioco.

ORE 11.20 (SALA LEVI)- PRESENTAZIONE PROGETTO SCANDAGLI – INARCH PIEMONTE (Paola Valentini, Guido Aragona)

Trasformare i limiti per mezzo del gioco.

La classificazione dei “bambini” come categoria a sé stante è funzionale alla loro segregazione in ambiti specializzati e compartimentati.

Ma i bambini non sono altro che esseri umani nati da poco e non del tutto autosufficienti. In sé hanno tutte le prerogative degli esseri umani di ogni: innanzi tutto, la tendenza alla esplorazione, ed alla modifica dell’ambiente,e tutto questo attraverso forme di gioco.

Attraverso il gioco è possibile ridefinire e rimettere in discussione, liberamente e con diletto, i confini spaziali e temporali stabiliti in modo coercitivo e con funzione di segregazione da parte dei soggetti forti sui soggetti deboli, in questo caso, i piccoli non ancora autosufficienti esseri umani.

Il gioco diventa dunque uno strumento di libertà contro le coercizioni.

Il Progetto Scandagli

Scandagli è un progetto avviato da INARCH PIEMONTE nel 2018, sull’area del quartiere Aurora, per esplorare le profondità urbane, per andare sotto la superficie delle narrazioni convenzionali, coinvolgendo in maniera attiva gli abitanti, le istituzioni, i rappresentanti delle categorie imprenditoriali ed economiche. L’obiettivo è innescare percorsi di sollecitazione al cambiamento, all’integrazione tra diversi, alla costruzione della consapevolezza delle risorse e delle qualità dei luoghi, e alla definizione dal basso delle trasformazioni fisiche dei luoghi individuati, da aprire al pubblico e connettere tra loro, di cui imparare a prendersi cura e vivere in modo nuovo.

Nell’ambito del progetto ToNite, promosso dalla Città di Torino, per costruire un programma integrato di azioni a sostegno dell’inclusione, della percezione di sicurezza, della qualità dello spazio pubblico, IN/Arch Piemonte, in partnership con le associazioni Solco aps, Genitori Insieme e Educadora Onlus, ha ottenuto un contributo per la realizzazione del progetto Scandagli Cortili in rete lungo la Dora.

IN/Arch Piemonte, con i propri partner di progetto, realizzato un programma che, in continuazione con la precedente fase di SCANDAGLI, promuove il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni di cittadini attivi presenti ad Aurora, nell’azione di riconoscere e affermare il loro diritto alla qualità dello spazio urbano. In quel piccolo brano di spazio pubblico all’intersezione tra il corso Vercelli e il trincerino della vecchia Ciriè-Lanzo, denso di criticità, ma anche di vocazioni ed evocazioni, è stato possibile, con un intervento combinato di installazioni, di performance e di pratiche ludico/motorie, dare forma – sia pur parziale e temporanea – ad un nodo di centralità e di aggregazione che possa diventare obiettivo programmatico di una successiva, definitiva trasformazione.

Attraverso la realizzazione di laboratori e workshop , che hanno visto il coinvolgimento degli studenti delle scuole Morelli ed Aurora, artisti, associazioni sportive, performer, esperti in partecipazione è stato progettato e poi materialmente realizzato l’allestimento dello spazio e le azioni performative che vi hanno avuto luogo. Il percorso è stato costellato da due azioni pubbliche, che hanno coinvolto scuole e cittadini: la festa delle luci nel dicembre 2021, dove i bambini e i ragazzi hanno illuminato la strada con le lanterne costruite da loro e i pensieri di cambiamento del loro quartiere; la festa conclusiva nell’ottobre 2022, dove le installazioni realizzate dai ragazzi, dagli artisti e dagli architetti, hanno popolato uno spazio dimenticato sulle note della musica Tatè Nsontag, percussionista dei Mau Mau.

ORE 12.40 (SALA LEVI)- FARM CULTURAL PARK– FARM CULTURAL PARK (Mariacristina Di Carlentini)

Farm Cultural Park

Farm Cultural Park è un centro Culturale Indipendente, nato nel 2010 da un’iniziativa privata ad opera di due straordinari visionari: Andrea Bartoli e Florinda Saieva.
Dodici anni fa, la giovane coppia decide di rimanere nella propria Città con l’ambizione di cambiare le sorti di un luogo conosciuto che fino a quel momento solo per l’abusivismo edilizio e per un passato infelice fatto di delinquenza e criminalità figlie queste di un periodo oscuro e privo di speranza.
“Restare con la consapevolezza di non lamentarsi” questo il motto sul quale hanno basato tutte le loro gesta e tutte le loro forze cominciando a costruire le basi di una dimensione culturale fatta di voglia di riscatto e di una nuova identità.
All’interno di un’antica casba araba nel cuore del centro storico di Favara, nasce un luogo dove arte, creatività e cultura si uniscono al concetto di rigenerazione urbana e ripresa sociale anch’essa alimentata da un movimento evolutivo proteso verso il bello, verso la possibilità verso la creazione di nuovi sistemi economici e soprattutto morali.
Nasce un’area urbana nuova, rivoluzionaria, dove l’abbandono del tempo e le brutture del passato, venivano curate attraverso una formula culturale basata sulla possibilità e sul rinnovamento urbano.
Il cortile dei Sette Cortili, nome originale della casba, accoglie così fin dall’inizio una galleria d’arte contemporanea che attraverso il passaggio di numerosi artisti da tutto il mondo, modifica la visione e all’atteggiamento di un’intera popolazione all’inizio indifferente ma che successivamente raccogliendo il guanto di sfida, si affianca in parte come attore di sostegno creando cosi numerosi servizi dediti all’ospitalità e all’accoglienza del turista in visita a Favara.
Favara, diventa esempio di una buona pratica, di una visione d’insieme più positiva ed egualitaria rispetto alle problematiche del Sud Italia; diventa di un incubatore culturale di riferimento internazionale con branche interne dedicate al volunteers e alle ricerche universitarie.
Diventa soprattutto esecutore e mentore di pratiche dedicate all’educazione per i bambini e per gli adolescenti. Nel 2017 nasce SOU la prima scuola d’architettura per bambini dedicata all’insegnamento verso i più piccoli con lo scopo di fare delle menti dei futuri adulti del domani, una società più generosa e più sensibile alle tematiche relative alla città che viviamo. SOU diventa un vero e proprio passo verso l’insegnamento creativo e sistematico fuori dal concetto di classe e nel 2019 la scuola cresce costituendosi come format esportabile in ogni luogo del mondo. Nascono tantissime Sou in giro per l’italia: dall’estremo Sud all’estremo Nord.

Sempre nel 2019 nasce un altro importantissimo progetto educativo di Farm Cultural Park stavolta dedicato agli adolescenti: Prime Minister- Scuola di Prime Ministre Donna.
Una scuola fatta da diplomatiche, imprenditrici, manager, ministre ed intellettuali che parlano direttamente a giovanissime adolescenti implementando di lezione in lezione un empowerment totalmente al femminile fatto di consapevolezza e di istruzioni concrete al successo e alla carriera futura di ognuno di loro, come manager, come imprenditrici ma soprattutto come donne.
Sempre nell’estate del 2019, Farm Cultural Park come progetto culturale si estende e si ramifica. Ad un passo dai sette cortili sede centrale del progetto, incuneato in un angolo del centro storico, all’interno di un palazzo nobiliare totalmente abbandonato nasce Human Forest, unico spazio espositivo permanente di tutto il complesso espositivo. Si tratta di un nuovo processo di rigenerazione urbana basata sul concetto di forestarizzazione degli spazi urbani, una sorta di polmone verde impiantato negli spazi prima desolati e abbandonati di un’antica dimora storia di fine 800.

Palazzo Miccichè, il nome originale del palazzo, passo dopo passo, anno dopo anno ancora una volta attraverso l’approccio olistico di Andrea e Florinda, si trasforma in una sorta di templio per la decompressione mentale e psicofisica dove il verde della natura rappresenta una speranza concreta per un approccio più umano e sensibile verso le dimensioni abitative della comunità nella quale viviamo.
Accoglienza, ricerca e abilità condivise, diventano una perfetta armonia per la creazione di strumenti cuciti ed adattati alle comunità che come Favara, trovano il senso di un riscatto sociale grazie alla sperimentazione sul territorio che è sinonimo di rinnovamento e spinta verso il futuro.

Nel 2021 a Mazzarino, nasce un nuovo spazio dedicato agli adolescenti, uno spazio che è Farm Cultural Park replicata con una progettazione ancora più attuale, sensibile e ambiziosa.
Nasce Plurals, una dimensione creativa e culturale che parla ai giovani, unici creatori de facto del futuro prossimo.
Dopo 12 anni, Farm Cultural Park ha collezionato un passato fatto di artisti, studenti e studiosi che da ogni parte del mondo sono venuti ad arricchire un casellario di eventi e di momenti fondamentali per l’attuale presente del progetto, oggi più necessario che mai per il tracciamento di nuove comunità nel mondo dove ognuno può giocare un ruolo fondamentale per la costituzione di una comunità più accogliente e sensibile.

ORE 13.20 (SALA LEVI)- PROGETTO “CITTA’ AMICHE DEI BAMBINI” – UNICEF (Simona Rosati)

L’iniziativa Child Friendly Cities (CFCI) è stata promossa da UNICEF e UN-Habitat nel 1996 per rispondere alle richieste formulate nella risoluzione approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite sugli insediamenti umani nella quale si riconosce che il benessere di bambini e adolescenti è indicatore di un habitat sano, di una società democratica e di un’amministrazione locale efficiente.
Questo concetto viene ripreso nel 2015, con l’adozione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che stabilisce, con l’Obiettivo 11, il ruolo centrale che le aree urbane possono svolgere per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Negli ultimi anni, il Programma Città amiche ha conosciuto una crescita significativa che testimonia l’importanza dell’iniziativa, sia per i comuni che per gli altri attori locali.
Ad oggi il Programma viene proposto in 40 Paesi e coinvolge milioni di bambini e ragazzi.
L’UNICEF nel mondo collabora con tutti i governi nazionali e locali, allo scopo di migliorare le condizioni di vita dei bambini e dei ragazzi, sulla base dei principi della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Con il Programma “Città amiche dei bambini e degli adolescenti” il Comitato italiano per l’UNICEF ha tradotto le linee guida internazionali di UNICEF adattandole alla struttura amministrativa dei Comuni italiani ai quali il Programma si rivolge.
Il Programma si articola in un percorso di sviluppo e implementazione strutturato che non riguarda singoli progetti per bambini e ragazzi ma un generale cambiamento nella concezione e attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a tutti i livelli dell’amministrazione e della società civile, attraverso politiche che diano piena attuazione e realizzazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’;infanzia e dell’adolescenza.
Per raggiungere questo obiettivo il Programma, come tutti gli interventi di UNICEF in tutto il mondo, si fonda su un approccio basato sui diritti (Child rights based approach); questo significa che i principi stabiliti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, guidano la programmazione in tutti i settori e in tutte le fasi del processo, guardando al minorenne con una visione olistica, propria della Convenzione, tenendo quindi conto di tutti gli aspetti della sua vita.
A questo approccio si affianca un metodo basato sulle evidenze (Evidence based approach) che identifica le modalità di analisi della situazione e monitoraggio delle azioni intraprese, per valutarne l’impatto sui bambini e gli adolescenti.
Questi approcci vengono declinati nel percorso previsto dal Programma città amiche attraverso la realizzazione di una serie di passi che vanno dall’istituzione di un coordinamento tra tutti gli assessorati, alla realizzazione di una analisi della condizione dei minorenni, fino all’elaborazione e attuazione di una strategia d’azione completa che corredata da indicatori di monitoraggio, supporta il Comune nella valutazione dell’impatto sui minorenni delle politiche intraprese.
Costruire una Città amica dei bambini e degli adolescenti è dunque principalmente una richiesta di impegno politico legato alla programmazione e alla elaborazione delle politiche comunali che abbiano effetti diretti o indiretti sulle persone fino ai diciotto anni di età, con lo scopo di migliorare il loro benessere e quello di tutta la comunità.

ORE 15.00 (SALA LEVI) – L’ESPERIENZA DI GRAPHIC DAYS KIDS – GRAPHIC DAYS (Fabio Guida)

Il gioco rappresenta per bambini e bambine la principale modalità con cui entrare in relazione con gli altri; attraverso di esso, imparano a sperimentare senza limiti e a scoprire l’ambiente che li circonda.
Liberi da preconcetti proprio perché caratterizzati da una limitata esperienza del mondo, bambini e bambine dimostrano una varietà di approccio, una capacità di empatia e una freschezza di prospettiva ben più avanzate rispetto al modo adulto di pensare, anche da parte delle stesse “persone creative”.
Questo ci ricorda che la creatività non è un’abilità che si acquisisce ma una naturale propensione che ci si deve sforzare di non perdere, e configura i professionisti e le professioniste della creatività come eterni bambin*, capaci di evitare che la loro accresciuta esperienza renda il loro pensiero sempre più verticale e meno fluido.
Tanto nel mondo della progettazione – quanto in arte e in letteratura – i professionisti e le professioniste che hanno esplorato i modi del “fare creativo” e indagato le tecniche di pensiero divergente, si sono spesso interfacciati con bambini e bambine. Sono numerosi infatti gli esempi di professionist* della creatività che hanno trovato l’intuizione per i propri lavori riscoprendo la leggerezza dell’essere bambin*, consci di quanto il loro sia un linguaggio da cui imparare.
Dal mondo dell’editoria, alla produzione di giochi fino allo sviluppo di programmi dedicati da parte delle istituzioni culturali, i bambini e le bambine offrono infatti un terreno di costante sperimentazione per il visual design e il social design. Concentrare il focus progettuale sui più giovani significa interrogarsi sul ruolo del design, dell’innovazione e dell’interazione digitale nel processo di apprendimento creativo e sulla capacità del social design di veicolare messaggi complessi come le tematiche ambientali, il gender, l’inclusione linguistica, i disturbi cognitivi,…
La settima edizione di Graphic Days ® ha utilizzato la lente dell’infanzia per osservare l’universo del visual e social design, considerando bambine e bambini in alcuni casi destinatari del progetto, in altri espert* di leggerezza e spontaneità da cui apprendere in termini di linguaggio e metodo progettuale e infine come autrici e autori del processo creativo.

La settima edizione del festival Graphic Days® affronta il tema Kids tramite tre chiavi di lettura:

Design For Kids: esempi di visual design applicato alla realizzazione di prodotti e servizi che abbiano i più piccoli e le più piccole come target.

Design Like Kids: esperienze che mettano in luce il potere di una cultura progettuale basata su un’attitudine ludica e di un linguaggio visivo immediato, colorato e divertente tipico dei bambini e delle bambine.

Design With Kids: attività laboratoriali e iniziative realizzate insieme a bambin*.

ORE 15.40 (SALA LEVI)- ALA ASSOARCHITETTI PREMIO DEDALO MINOSSE (Bruno Gabbiani), PROGETTO DYNAMO CAMP SAN MARCELLO PISTOIESE – (Vito Nigro)

L’Associazione Liberi Architetti, ALA – Assoarchitetti, è l’organizzazione degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti, maggiormente rappresentativa in Italia, aderente a Confprofessioni, parte sociale riconosciuta dal Ministero del Lavoro.
ALA promuove a tutti i livelli i legittimi interessi diffusi dei soci architetti, ingegneri, paesaggisti, pianificatori, conservatori e designers liberi professionisti italiani.
Aderire ad ALA significa promuovere presso la pubblica opinione l’architettura di qualità, l’innovazione, la salvaguardia della Città e del paesaggio, il ruolo centrale del progetto e dell’architettura, per migliorare la qualità dell’ambiente e della vita di tutti i popoli.
ALA è un ente accreditato presso il CNAPPC per il rilascio di crediti formativi.
ALA promuove attività culturali, convegni e dibattiti sulla professione e l’architettura. Organizza il Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura  e il Dedalo Minosse Cinema.

IL PREMIO INTERNAZIONALE DEDALO MINOSSE ALLA COMMITTENZA D’ARCHITETTURA:
Fondato nel 1997 e giunto alla dodicesima edizione è promosso da ALA – Assoarchitetti con cadenza biennale e promuove la qualità dell'architettura, ponendo l’accento sul processo progettuale e costruttivo determinato dalla collaborazione tra architetto e committente.
La Giuria internazionale e interdisciplinare attribuisce quattro premi principali a Vicenza, città del Palladio, nello spazio iconico del Teatro Olimpico e espone le opere nella Basilica palladiana. Nelle 12 edizioni hanno partecipato committenti di 68 Paesi di tutti continenti.
Nel biennio successivo la mostra opera due tour, in Italia e all’estero. Fino ad ora sono state allestite oltre 60 mostre, in oltre 30 Paesi, nei luoghi più prestigiosi, dalle scuderie del Cremlino, all’Ambasciata d’Italia a Washington, dal Mastio Angioino, all’Istituto di Cultura di Londra.

ORE 15.50 (SALA ANFITEATRO)- SEPTIMIUM XV PRESENTAZIONE – UN GIOCO DI RUOLO AMBIENTATO NELLA CITTA’ – Terre Selvagge (Alessandro Buonocore, Casimiro Catalano) – ICS Iniziative Culturali Settimesi (Lisa Tassinario)

Nel 2021 nasce Septimum XV, un gdr introduttivo ambientato nella Settimo Torinese del XV secolo. Il volume comprende una breve storia di Settimo, regole del gioco e un’avventura. Il sistema di regole è basato sull’estrazione di carte da un mazzo (in sostituzione ai classici dadi) ed un uso intenso della fortuna, una risorsa del giocatore per uscire dalle situazioni peggiori e con cui essere ricompensato dal narratore per interpretazioni ben riuscite.

ORE 16.20 (SALA LEVI)- SICUREZZA URBANA PERCEPITA E SICUREZZA EFFETTIVA – CEAS (Alessandro Ceci, Aquilina Olleia)

Sicurezza Percepita ed effettiva.

Siamo soffocati dalla paura e ossessionati dal pericolo. La paura non ci fa uscire di casa e produce un isolamento individuale, una perdita di socializzazione e di occupazione degli spazi urbani. Una paura che travolge principalmente le giovani generazioni, bambini e adolescenti, i quali sono più liberi se sono più sicuri. Eppure la città è stata, nella storia della evoluzione, il luogo con cui gli umani si sono tutelati ed hanno garantito la loro sicurezza. La crisi delle città è originata da due fattori prevalenti: da un lato, la sicurezza urbana è stata il prodotto della chiusura della vita dentro la prigionia delle mura, dei confini; dall’altro, la città è sempre cambiata con ritardo, lenta nei processi di adattamento alle trasformazioni sociali, per induzione e senza programmazione. Questi due deficit, specie in un’epoca in cui la città ha perso i confini e i criteri del proprio sviluppo, hanno generato paura dell’altro e insicurezza dei luoghi. Questa paura, proprio perché psicotica e potenziata dai mass media, si scarica prevalentemente sui bambini, senza che sia corrispondente ai dati reali, perché i bambini non hanno spazio e sono imprigionati nel confine del gruppo dei pari. Bisogna riprogettare la città per riformare e riformularla in modo che sia più accogliente per tutti. Questo è possibile se pensiamo a nuovi criteri di urban wetware, cioè alla integrazione in ogni ambito cittadino di habitat (identificazione dei luoghi), tecnologia (per l’organizzazione e il potenziamento della comunicazione) e umano (nei suoi nelle sue dimensioni di individuo, persona, soggetto e cittadino). La nuova socializzazione passa per la integrazione di questi 3 fattori nella urban wetware come indispensabile riferimento della società della comunicazione. Nella nuova città, nella urban wetware, le condizioni della conoscenza sono invertite. Con l’avvento delle nuove tecnologie l’esperienza non è più un precipitato storico, la conoscenza di ciò che è avvenuto, ma la capacità di gestire l’avvento, ciò che si sta realizzando. Pertanto, sono le giovani generazioni, bambini e adolescenti, che offrono ai più grandi una competenza del reale. Sono loro che educano la città, non viceversa. La loro insicurezza è la nostra insicurezza, prodotta dalla incapacità di una società attardata su vecchi cliché di saper gestire il passaggio dei bambini dall’individuo alla persona, dal singolare al collettivo. Nella urban wetware a cui siamo destinati, superare la paura che genera insicurezza, significa educarsi al sociale, al civismo, alla gestione della relazione nel dominio concavo di autorappresentazione materiale o immateriale, fisico o mediatico, che il presente/futuro propone a tutte le generazioni.

ORE 16.30 (SALA ANFITEATRO)- SCUOLA DI ARCHITETTURA PER BAMBINI DI TORINO – SOU TORINO (Alice Furioso)

SOU – Scuola di Architettura per bmbini

SOU – Scuola di Architettura per Bambini, prima in Italia e seconda nel mondo, nasce a Favara (AG) all’interno di Farm Cultural Park, uno dei più interessanti centri per l’arte contemporanea del Mediterraneo.
Mission della scuola è stimolare la riflessione, la progettazione e l’azione per un miglioramento della società, educando ai valori di accoglienza, partecipazione, solidarietà, generosità e impegno sociale.
L’obiettivo è abituare i bambini alla libertà del pensiero, alla magia della creatività, al desiderio di rendere possibile l’impossibile e di realizzare i propri sogni.
Negli ultimi anni SOU ha deciso di aprire alla possibilità di nuove sedi sparse in tutta Italia.
La Fondazione per l’Architettura / Torino si è candidata ad ospitare una delle nuove sedi di SOU per il prossimo biennio e da quest’autunno anche Torino ha la sua sede della scuola.
Le attività si svolgono nel pomeriggio, dopo l’orario scolastico, e prevedono laboratori, gite e incontri che, una volta alla settimana, accompagnano per tutto l’anno i bambini partecipanti.
Ogni mese si alternano architetti, designer e collaboratori che salgono in cattedra per avvicinare le bambine e i bambini all’urbanistica, all’architettura, all’ambiente, alla costruzione di comunità, ma anche all’arte, al design, all’agricoltura urbana e all’educazione alimentare.
La classe ospita bambini dai 7 agli 11 anni che lavorano insieme durante tutto l’anno scolastico. Si prevedono anche restituzioni e gruppi di lavoro in peer education, costantemente monitorati dai docenti, dai tutor e dalla direttrice della scuola.

Il tema dell’anno.

Ogni anno SOU propone un tema di lavoro, un filo conduttore che guiderà i lavori durante tutto l’anno. Il tema dell’anno 2022/2023 è “RadicalShe”. RadicalShe è il nuovo laboratorio permanente e in dialogo con la città di Favara che promuove azioni di rigenerazione culturale dei luoghi per una emancipazione spaziale e sociale delle donne.
L’obiettivo è esplorare le nuove trasformazioni urbane con un’attenzione specifica alle tematiche di gender equality.
SOUxTorino 2022/23 desidera esplorare il tema dell’anno attraverso la creatività, lo sviluppo del pensiero laterale e critico, il confronto e l’osservazione diretta.

ORE 17.30 (SALA LEVI)- IL VALORE GENERATIVO DI COMUNITA’ EDUCANTI E COMPETENTI– UNIFG (Annalisa Quinto)

Il tema della comunità educante è divenuto un tema centrale per le scienze dell’educazione e per la pedagogia. Questo perchè la comunità, per la sua intrinseca valenza educativa, è luogo di esperienze, virtù e relazioni, ma anche perchè tra educazione e società e educazione e politica esiste un legame inscindibile. Infatti, l’educazione va sempre studiata nel suo divenire storico e i soggetti che ne godono sono sempre individui storicizzati e contestualizzati. In ciò si radica la costitutiva, co-costruttiva e co-evolutiva relazione che esiste tra i soggetti e gli ambienti di vita. In tale ottica, il costrutto pedagogico di comunità educante si sostanzia nella possibilità di progettare sistemi di formazione complessi che vanno ad integrare i luoghi formali, informali e non formali dell’educazione. La comunità, così strutturata, diventa strumento capacitante, luogo in cui, attraverso l’esperienza, possono compiersi processi educativi significativi e profondi in grado di costruire non solo conoscenze, ma soprattutto competenze. La sfida educativa, quindi politica, è quella di progettare comunità educanti, ma anche comunità competenti e capacitanti (Del Gottardo, 2016), in grado, cioè, di offrire ai cittadini, di ogni età, condizioni favorevoli alla piena realizzazione di tutte le loro potenzialità esistentive.

ORE 17.10 (SALA ANFITEATRO) – I PROGETTI DI PARTECIPAZIONE CON LE SCUOLE – (Valeria Chiarla)

Le regole del gioco.
Il Gioco è la chiave di lettura dei due interventi proposti e suggerisce una riflessione sul ruolo dei bambini sia all’interno del processo di progettazione che della successiva presa in carico dei luoghi così realizzati.
Due piccoli parchi urbani sono il terreno di gioco: nel primo, il Parco Aglietta, i bambini si misurano e confrontano sull’idea di spazio, arrivando ad una proposta complessiva e condivisa; nel secondo, I Park, i bambini partecipano ad alcune attività realizzative e di piantumazione di alberi, trasformando il parco in grande “contenitore” di attività svolte dalla comunità.

ORE 17.30 (SALA LEVI)- RIGENERAZIONI. LA COMUNITA’ EDUCANTE E LA CULTURA DELLA FELICITA’ – UNIFG (Severo Cardone, Massimo Rosario Marino)

Il progetto Rigenerazioni, è un progetto selezionato da Impresa Sociale Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della Povertà Minorile. L’obiettivo del progetto è quello di creare, insieme alle agenzie educative del territorio, una comunità educante che coinvolga i ragazzi e le ragazze (dagli 11 ai 17 anni) che vivono e che frequentano il Rione di periferia del “Candelaro” a Foggia (FG, Puglia), quartiere considerato particolarmente bisognoso di attenzione in riferimento alle difficoltà economiche, sociali e culturali che presenta. L’iniziativa, vede la presenza di 18 partner locali e nazionali, tra cui il Comune di Foggia e l’Università degli Studi di Foggia con capofila l’Aps Sacro Cuore. Oltre ad aver raggiunto numerosi output di progetto, sta avendo un’azione generatrice sul territorio, attivando processi di crescita culturale e strutturale del quartiere.
All’interno del progetto, l’Università di Foggia, in particolar modo l’area pedagogica del Dipartimento di Studi Umanistici. Lettere, Beni culturali, Scienze della Formazione, progetta, realizza e monitora le attività formative con l’obiettivo di risvegliare nei ragazzi “talenti dormienti”, e quindi di promuovere empowerment e autoefficacia, che possano costituire anche un’opportunità di successo personale e professionale.
L’intervento che verrà presentato all’interno del convegno Città a Piccoli Passi, si prefigge l’obiettivo di raccontare l’esperienza Foggiana al fine di condividere buone prassi realizzate nei territori. Saranno, dunque, presentate le finalità e gli obiettivi del progetto, ma anche le azioni, gli strumenti, le metodologie utilizzate e infine i risultati attesi e raggiunti durante la realizzazione delle attività.

ORE 18.10 (SALA LEVI) – PRESENTAZIONE DEL PROGETTO SCUOLA “LA CITTA’ ANIMATA” –  ICSETTIMO (Maria Zindato), ASIFA (Andrea Pagliardi)

LA CITTA’ ANIMATA è un progetto proposto dall’Istituto Comprensivo Settimo 1 nell’ambito del Bando per Scuole “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione – CinemaScuola LAB – infanzia e primarie” Indetto dal Ministero della Cultura.
Il progetto si propone di promuovere le tecniche e i processi del cinema d’animazione come modalità di comprensione e rielaborazione del reale. L’esperienza sarà condivisa dalle scuole dell’infanzia e primarie di Settimo Torinese con l’obiettivo di stimolare l’osservazione consapevole della propria città. A una fase di raccolta di materiale (storico, fotografico, filmico, aneddotico) seguirà l’elaborazione di sequenze animate nelle quali emergeranno memorie, visioni, sogni dei bambini.
Il progetto pone l’obiettivo di alfabetizzare gli studenti al linguaggio del cinema e dell’audiovisivo stimolando al contempo l’attenzione e il senso critico nei confronti della città e dei luoghi più significativi del vivere sociale. A una prima fase di analisi e raccolta di materiale sulla città (storico, fotografico, video, aneddotico, ecc.) che coinvolgerà entrambi gli ordini di scuola seguirà una seconda fase in cui le classi quarte e quinte delle scuole primarie parteciperanno alla realizzazione di un breve video in animazione nel quale, sotto la guida di professionisti del settore, verrà raccontato uno spazio urbano prescelto, rappresentando una possibile, magari immaginifica proposta di trasformazione del luogo stesso.
In un primo incontro un esperto in didattica del Piano Nazionale Cinema mostrerà con foto, esempi, making of e vari materiali di produzioni realizzate nella nostra regione. Agli allievi verrà poi chiesto di esplorare, attraverso un’uscita mirata, la città e i quartieri dove vivono, andando ad identificare i luoghi che ritengono più significativi in quanto spazi dove si svolge la loro esperienza.
Agli allievi sarà inoltre chiesto di completare la ricerca sul campo raccogliendo interviste ai rappresentanti della loro comunità: genitori, maestre, parenti, nonni ma anche figure di quartiere come i negozianti o persone appartenenti al mondo associativo del territorio.
In classe sarà condotto infine un laboratorio durante il quale i bambini daranno vita alla loro personale versione dello spazio scelto utilizzando alcune delle tecniche basilari dell’animazione (cut-out, disegno in fase e stop-motion con plastilina). Facendo uso di smartphone e tablet, mediante app e software professionali, sotto la guida di esperti di didattica e animazione, bambini e bambine realizzeranno veri e propri quadri animati, finestre su mondi migliori, che costituiranno poetiche indicazioni per migliore la vita nella loro città.
Il progetto prevede inoltre la partecipazione dei ragazzi a una rassegna di film d’animazione dedicata alle città e agli spazi urbani che si terrà presso il Cinema Multisala Petrarca nei mesi invernali.
Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con ASIFA Italia, Amate l’Architettura, INARCH Piemonte – Istituto Nazionale d’Architettura, ALI – Autonomie Locali Italiane, Film Commission Torino Piemonte, Cinema Multisala Petrarca, Comune di Settimo Torinese, Rete Comuni Sostenibili, Fondazione ECM,
Direttore scientifico Andrea Pagliardi

ORE 18.50 (SALA LEVI) – CONCLUSIONI–  AMATE L’ARCHITETTURA (Giulio Paolo Calcaprina)

I RELATORI

Marica Notte
Laureata in Filosofia nel 2012 presso l’Università La Sapienza di Roma, prima di avviare la collaborazione con il progetto internazionale “La città delle bambine e dei bambini”, ha svolto varie attività di collaborazione di ricerca che le hanno permesso di approfondire i suoi interessi: la filosofia, la pedagogia e l'approccio multidisciplinare allo sviluppo dei bambini. Da Febbraio 2020 lavora sui temi del progetto di Francesco Tonucci nel Laboratorio di Psicologia della Partecipazione Infantile dell’Istituto di Scienze e Tecnologie Cognitive – Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISTC-CNR) di Roma. Si occupa anche di divulgazione e gestione dei canali social del progetto e coadiuva anche il lavoro della rete regionale e della rete italiana.

Antonella Prisco
Ho studiato pedagogia e linguistica alla Sapienza di Roma; dal 1999 lavoro all’ISTC- CNR nel Laboratorio di Psicologia della Partecipazione infantile per il Progetto internazionale ‘La città dei bambini’ con Francesco
Tonucci, coordinando la rete italiana delle città aderenti. Dal 2001 al 2008 ho svolto il ruolo di animatrice del Consiglio dei bambini di Roma, esperienza voluta dal sindaco Veltroni. Considero questo Progetto una
felice sintesi delle mie passioni: i bambini e la politica.

Paola Valentini
Architetto. La mia attività professionale si sviluppa nell’ambito di governo del territorio e pianificazione, progettazione architettonica sia nel campo della conservazione e della rifunzionalizzazione, sia di nuova edificazione, sostenibilià; mi occupo di ideazione e organizzazione eventi e pubblicazioni, di formazione (IED, Politecnico di Torino, IN/Arch). Svolgo l’attività nello studio “Sequenze” cui ho dato vita insieme a Franco Lattes e sono Presidente della sezione piemontese di IN/Arch.

Guido Aragona
Architetto libero professionista dal 1989 ha lavorato, oltre che nello sviluppo di progettazione in proprio, come consulente o temporaneamente associato su progetti con, fra altri: ArchA Spa, Arep France, Isozaki associates,. Sel.Pro, SI.ME.TE, prof. arch. Magnaghi, prof. arch. Brusasco, prof. arch. Zuccotti, prof.arch. Bagliani. Docente a contratto presso il Politecnico di Torino per l’anno accademico 2019-20, 2020-21 di Progettazione architettonica e urbanistica in Atelier di Costruzioni. Ha insegnato a contratto presso il Politecnico di Torino, facoltà di architettura Laboratorio di progettazione architettonica I e III dal 1994 al 2001.
Perito consulente iscritto all’albo del CC.TT. del Giudice presso il Tribunale di Torino.
Ha pubblicato, con P. Brusasco e R. Piramide, “Il disegno del progetto edilizio” (SEI, 2002) e “Strumenti per la progettazione edilizia” (Sei, 2007). Collabora con scritti di critica architettonica al sito “PresS/Tletter”, Idee@Inarch Piemonte, Amate l’architettura ed altri.

Mariacristina Di Carlentini
Mi Chiamo Mariacristina Di Carlentini e da Sette anni collaboro all’interno dell’organo organizzativo di Farm Cultural Park. Qui mi occupo di coordinare le risorse umane volontarie e quelle che effettuano percorso di Stage all’interno del Parco.
Ho studiato a Catania come curatrice di spazi espositivi multimediali e ho conseguito nel 2015 un Master in Design visivo presso Naba – Milano.
A Farm mi occupo di fare anche hosting Guest, visite guidate e soprattutto incontri con giovani e giovanissimi all’insegna di sperimentazioni urbane e concettuali sulle buone pratiche all’interno della propria città.

Simona Rosati
Lavora al Comitato italiano per l’Unicef nell’ufficio del Programma Città amiche dei bambini e degli adolescenti dove si occupa di promuovere presso le amministrazioni locali l’elaborazione di politiche per i minorenni sulla base della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Ha lunga esperienza di percorsi di partecipazione dei bambini e degli adolescenti nell’ambito dei processi decisionali delle istituzioni locali.

Fabio Guida
Architetto, nel 2007 fonda lo studio mg2architetture che si occupa di progettazione architettonica e nel 2012 la brand agency Quattrolinee. Si occupa di design di sistema applicato a progetti culturali e di innovazione sociale coordinando organizzazioni come l’Associazione culturale Plug e l’Associazione Print Club Torino, di cui è stato presidente dal 2015 al 2021. Dal 2016 è condirettore di Graphic Days®, festival internazionale di visual design, insieme a Ilaria Reposo. È docente del corso di communication design al Politecnico di Torino.

Bruno Gabbiani
Bruno Gabbiani è architetto, laureato Venezia, dove ha svolto attività didattica e di ricerca. E’ fondatore dello studio Gabbiani & Associati, attivo in Italia e all’estero nell’architettura e nell’urbanistica.
È presidente di ALA Assoarchitetti e impegnato nella promozione culturale e nella cooperazione tra architetti, committenti, amministratori e mondo della ricerca.
È autore di volumi, saggi, articoli e rubriche su quotidiani e periodici nazionali e curatore di mostre in Italia e all’estero sui temi dell’architettura contemporanea, del restauro e della conservazione dei beni culturali.

Vito Nigro
Vito Nigro è Direttore di Dynamo Camp. Entrato nella Onlus nel 2009 come Staff di Attività, è diventato successivamente responsabile dei programmi, fino ad acquisire il ruolo di Direttore.
Durante questo arco di tempo, Dynamo Camp è cresciuto arrivando alla piena capacità, accogliendo un numero crescente di bambini e ragazzi, con un incremento nel numero e nella complessità delle patologie, realizzando programmi divertenti e sfidanti, sempre accessibili e inclusivi.

Alessandro Buonocore
Sono Alessandro è ho iniziato il mio viaggio ludico alle medie con i Wargame tridimensionali, Magic: l’Adunanza e GDR. Nel 2009 conosco Terre Selvagge in un’edizione di Settimo in Gioco, conoscevo già l’associazione, ma quell’anno iniziai a frequentarla regolarmente, facendomi anno dopo anno, un bagaglio di esperienze fantastiche entrando a far parte del direttivo e poi presidente nel 2019. Nel 2021 partecipiamo al progetto Youngdivercity è dopo mesi di lavoro presentiamo il GDR Septimum XV

Casimiro Catalano
Mi chiamo Casimiro e gioco ai gdr da quando avevo 15 anni. Da assiduo lettore di libro-game, col tempo ho conosciuto i giochi da tavolo ed ho collaboro con alcune associazioni e fanzine del territorio. Ad inizio 2000 divento arbitro di Magic: l’Adunanza, arrivando ad arbitrare due nazionali e un GP.
Nel 2006 con alcuni amici fondiamo l’associazione Terre Selvagge a Settimo Torinese, attiva tutt’oggi.
Nel 2021 partecipiamo al progetto Youngdivercity, per il quale scriviamo il GdR Septimum XV.

Alice Furioso
Laureata al Politecnico di Torino, a 28 anni fonda Yellowbasket.it, la prima realtà multi canale italiana dedicata al design per bambini e Yellowbasket Officina, piattaforma culturale creativa per la divulgazione del Kids design, sviluppando progetti con Politecnico di Torino, IAAD, Circolo dei Lettori e altri.
Sino al 2020 collabora all’organizzazione e promozione di Seeyousound, Festival di cinema a tematiche musicali. Negli ultimi dieci anni alterna l’attività di Floor Manager a quella di Visual merchandiser. Da maggio 2022 è direttrice di SOUxTorino per Fondazione per l’Architettura/Torino.

Alessandro Ceci

Politologo e specializzato in epistemologia delle scienze sociali, ha diretto Centri di Ricerca, Consulenza e Formazione sulle Tecnologie Educative, sui Modelli Economici Turistici, sulla Scienza dell’Organizzazione. Insegna in Università Italiane e Internazionali. È Direttore Scientifico del Ce.A.S. e di LIS presso l’Università Federico II di Napoli.
Ha pubblicato, articoli su riviste nazionali e internazionali, molti altri libri sul potere, la geopolitica, l’intelligence e la sicurezza.

Aquilina Olleia
Aquilina Olleia professoressa di materie letterarie, latino e greco ha conseguito il dottorato di ricerca in “Economia delle Risorse Alimentari e Ambientali”, presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, in possesso del Diploma di Biblioteconomia conseguito presso la Biblioteca Apostolica Vaticana e il Diploma di archivista conseguito presso la Scuola Vaticana di Paleografìa, Diplomatica ed Archivistica. Dal 1995 ad oggi ricercatrice presso il Ce. A. S. Centro Alti Studi .Ha collaborato con la Fondazione Simone Cesaretti in qualità di: Collaboratore della Rivista di Studi sulla Sostenibilità, promossa dalla Fondazione ed edita dalla Franco Angeli e Project manager della Fondazione Simone Cesaretti per iniziative di ricerca promosse nell’ambito dell’Unione Europea. Attualmente nel gruppo di ricerca UCBB, Una città per bambini e bambine, volto a promuovere processi partecipativi che tengano conto dei bambini e adolescenti. Autrice di diverse pubblicazioni scientifiche

Annalisa Quinto
Annalisa Quinto è pedagogista e dottoranda di ricerca in “Cultura, Educazione, Comunicazione”  – Apprendimento permanente XXXV ciclo, presso L’Università degli Studi di Foggia- Dipartimento di Studi Umanistici. I suoi studi e le sue ricerche ruotano intorno al costrutto di cittadinanza attiva, di città educativa e di comunità educante con una specifica attenzione all’infanzia e all’adolescenza.

Valeria Chiarla
Sono architetto e progettista con esperienza nei processi partecipativi finalizzati alla progettazione di luoghi della città e valorizzazione del territorio. Dal 2020 ha fondato il gruppo Team City, per affrontare progetti di rigenerazione urbana e sviluppo integrato.
Sono inoltre consulente della Regione Piemonte per il progetto PNRR 1000 Esperti, membro dello staff della Fondazione dell’Ordine degli Architetti per il Coordinamento dei concorsi di Architettura, membro del Focus Group Qualità del Progetto per l’Ordine degli Architetti di Torino.

Severo Cardone
Severo Cardone, dottore di ricerca. Responsabile tecnico-scientifico del Laboratorio di bilancio delle competenze del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia; componente del board scientifico del Career Development Center di Ateneo; docente a contratto di Creatività presso il Corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione del DISTUM. I suoi studi e le sue ricerche abbracciano diversi ambiti, in particolare l’orientamento formativo, la pedagogia del lavoro, lo sviluppo delle soft skills, la formazione degli adulti e l’educazione museale.

Massimo Rosario Marino
Prof. Massimo Rosario Marino, esperto nelle dichiarazioni degli scambi UE di beni e servizi (Intrastat).
Dal 1998 è Salesiano Cooperatore (Terzo ramo della Famiglia Salesiana).
Da laico promuove sul territorio la missione educativa di Don Bosco, con attenzione ai giovani “soprattutto i più poveri”.
Socio fondatore e presidente dell’Aps. Attualmente, Direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale dell’arcidiocesi di Foggia-Bovino e tutor locale del progetto Policoro.

Andrea Pagliardi
Andrea Pagliardi organizza, coordina e realizza progetti didattici legati all’animazione: laboratori, corsi, incontri e cicli di proiezioni in collaborazione con il Museo del Cinema e AIACE Torino. Nel 2008 inizia la sua attività presso ASIFA Italia, di cui è tesoriere e membro dell’esecutivo di presidenza e dal 2016 cura il programma di animazione per Sottodiciotto Film Festival. Insegna teoria del cinema d’animazione presso lo IED di Milano ed è il responsabile della sezione fumetti di “L’Indice dei libri del mese”, storico mensile di recensioni librarie del quale è anche il direttore editoriale.

Maria Zindato
Dirigente Scolastico presso l’Istituto Comprensivo Settimo 1. Laureata nel 2001 in Materie Letterarie e in DAMS nel 2006, presso l’Università degli studi di Torino. A partire dall novembre 2021 ricopro l’incarico di Consigliere di Circoscrizione presso la Circoscrizione 7 (Aurora – Vanchiglia – Sassi – Madonna Del Pilone) del Comune di Torino con l’incarico di coordinamento della sottocommissione Protagonismo Giovanile.

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