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HOTEL DELLE NAZIONI (1974)

HOTEL DELLE NAZIONI (1974) 

HOTEL DELLE NAZIONI
LOCALITÀ : ROMA, Italia
RISTRUTTURAZIONE: 1974
PROGETTISTA: arch. Giorgio Romoli

Si tratta di una ristrutturazione di un Hotel già esistente per farlo passare di categoria (da 3 a 4 stelle) e quindi rinnovarlo completamente.

Bruno Zevi visitandolo appena inaugurato nel dicembre del 1974, disse: “Ma allora il design esiste anche a Roma!” In quel momento quando si parlava di design si pensava solo a Milano. Oggi l’Hotel delle Nazioni ha un’altra architettura degli interni.

Normalmente il piano terra di un albergo è sede della maggior parte di servizi che richiedono ampi spazi e contemporaneamente è sede dell’arrivo di molti discendenti di bagni. Questi devono essere deviati a soffitto, devono mantenere una certa inclinazione e accostati ai pilastri già esistenti. Essendo l’edificio in muratura, possiede al piano terra pilastri di notevoli dimensioni. Per risolvere funzionalmente e formalmente questo problema abbiamo pensato a un controsoffitto in legno organizzato su una maglia ‘scozzese’ dove, decise le prime due misure, la terza è la somma delle due precedenti, la quarta la somma della seconda e della terza e così via… Stabilite quindi le X e le Y degli elementi scatolari, si è proceduto a dare le misure delle altezze, le Z, valutando le situazioni spaziali: piccole misure al centro degli ambienti, più lunghe mano a mano che ci avvicinava ai pilastri, lunghe quasi fino a terra, come fossero stalattiti e fino a terra per ricoprire pilastri e i vari discendenti. Questi volumi, neri sul fondo e rossi sulle superfici laterali, erano distanziati di 3 cm. in maniera di poterli avvitare alla trama ‘scozzese’ a soffitto. La hall è stata pensata a fasce di 3,20 di larghezza, sfalsate di un gradino e con colori alternati marrone scuro e color corda. Ogni fascia ha una struttura in acciaio con cristalli a soffitto e laterali scorrevoli, utili per avere spazi di conversazione isolati. In conclusione la composizione del front stage, del back stage a vista, e della hall è basata sui due colori rosso e nero, sui volumi descritti sopra, sul marrone e color corda a pavimento della Hall e su tavoli in onice fra le poltrone con lampade costruite con un sottile onice, 5 mm., che, illuminate, presentavano calde superfici striate. Le stanze, la sala colazione, con colori e forme diverse. Mentre il ristorante, sempre al piano terreno e con accesso anche dall’esterno, è stato trattato con lo stesso principio della hall, ma con i prismi inclinati a 45°, la decorazione delle pareti, un’alternanza di onice e moquette secondo la larghezza dei prismi che toccano la parete. Anche qui cambiano i colori, le strisce di moquette a parete sono di colore azzurro e i prismi di colore blu e turchese.

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