PALAZZO DELLE POSTE ROMA OSTIENSE
LOCALITÀ: Roma, Via Marmorata, 4 – Rione San Saba
COSTRUZIONE: 1933 – 1935
USO: Ufficio Postale
ARCHITETTO: Adalberto Libera – Mario De Renzi
Photo © Massimiliano Mirri
PALAZZO DELLE POSTE ROMA OSTIENSE
LOCALITÀ: Roma, Via Marmorata, 4 – Rione San Saba
COSTRUZIONE: 1933 – 1935
USO: Ufficio Postale
ARCHITETTO: Adalberto Libera – Mario De Renzi
Photo © Massimiliano Mirri
Roma è in affanno. La nostra capitale ha bisogno di un ripensamento radicale che combatta il degrado, il traffico e che renda il trasporto pubblico efficente e conveniente. Anche questo può aiutare a migliorare l’economia locale. Non ultimo il grande progetto di rigenerazione urbana che dia un nuovo volto alla città difficile.
La struttura, progettata da Franco Palpacelli e Giorgio Romaro, si staglia con nitidezza nel paesaggio periurbano romano: le torri di acciaio sono alte circa 120 metri ed il diametro dei due serbatoi anulari è di 7 metri per quello superiore, e di 34 metri per quello inferiore.
Venturino Ventura è un prolifico architetto che ha molto lavorato a Roma tra gli anni ’50 e ’60. Seguace della architettura organica e della lezione di Wright ha progettato numerose opere, in particolare palazzine per abitazioni. Quella di via Montanelli è forse la più bella tra queste.
Cari lettori, dopo l’esito della 1a Fase del Concorso “Progetto Flaminio”, con la scelta dei 6 finalisti che oramai tutti conoscerete, l’assessore Caudo, con alcuni membri della Commissione giudicatrice “guidata” dal Prof. Garofalo, hanno indetto una riunione per il 17 Marzo scorso, all’interno delle Caserme, per presentare al Laboratorio di…
Un’installazione di proiezioni scenografiche a cura di Livia Cannella
Alla C. A. di Giovanni Caudo Assessore alla Trasformazione Urbana e pc Comitati del Flaminio – Villaggio Olimpico Roma, 4 novembre 2014 Gentile Assessore Caudo, abbiamo appreso, a margine dell’ultimo incontro nel Laboratorio di Via Guido Reni, che le procedure per l’avvio del Concorso Internazionale per il Progetto del Masterplan dell’area degli…
L’intervento di Amate l’Architettura al convegno organizzato da Carteinregola “Un mercato non è solo un mercato” è stato impostato per fornire al pubblico una rapida panoramica delle esperienze internazionali in materia di recupero e gestione dei mercati coperti. Partendo dal titolo (preso in prestito da quello dell’EXPO’) abbiamo cercato di fornire una serie di…
Villa Malaparte: l’emblema più affascinante dell’incontro scontro tra architetto e committente.
Un ossimoro di architettura, per quanto affascinate, misteriosa e apparentemente inaccessibile, non dovrebbe essere stata costruita su quello scoglio di Capri. Eppure proprio questa contraddizione in essere da sempre la rende protagonista e rende protagonisti i suoi creatori.
Una disanima approfondita delle conseguenze del cambiamento dell’illuminazione pubblica di una città come Roma senza una adeguata pianificazione.
REGALO DI NATALE – come si vanifica il processo partecipativo Noi di “amate l’architettura” ci avevamo creduto. Nella 1a Giunta Marino (siamo già alla 2a dopo qualche sostituzione in “itinere”, dopo il “terremoto” del “Mondo di mezzo” e dopo soli 18 mesi di vita) avevamo salutato favorevolmente l’arrivo dell’Assessore Caudo che, da subito, aveva parlato…
Sul modello olandese del “woonerf” olandese, ovvero area condivisa, a Roma si progetta la riqualificazione e pedonalizzazione di un quadrante del centro che comprende via Alessandria e piazza fiume dove passa uno snodo importante del traffico romano. La decisione finale è influenzata anche dal peso del processo partecipativo dei cittadini.
Lo sviluppo urbanistico della capitale è storicamente segnato dall’abusivismo edilizio. Dal dopoguerra fino agli anni ’80 interi quartieri sono nati e cresciuti in maniera spontanea senza alcuna regola o pianificazione. Questo sviluppo caotico adesso sta presentando il conto. Adesso gli abitanti di quegli stessi quartieri, nipoti dei muratori che li hanno costruiti allora senza troppe pretese, cominciano a reclamare maggiori servizi e qualità urbana, le difficoltà nel gestire questa anarchia stanno emergendo tutte. Ora che la campagna elettorale comincia a entrare nel vivo Vi segnaliamo questo reportage dell’anno scorso che ci sembra ancora attuale.
Bruno Zevi visitandolo appena inaugurato nel dicembre del 1974, disse: “Ma allora il design esiste anche a Roma!” In quel momento quando si parlava di design si pensava solo a Milano. Oggi l’Hotel delle Nazioni ha un’altra architettura degli interni.