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Abbiamo davvero bisogno dei paradisi artificiali di Thomas Heatherwick?

Little Island è un costosissimo parco su palafitte progettato Thomas Heatherwick, finanziato dall’affarista Barry Diller e dalla moglie stilista Diane von Furstenburg per riqualificare l’area piena di locali di fascia alta. Ma tra immobiliartisti ed ambietalisti trova i suoi maggiori detrattori. In un futuro sostenibile c’è ancora spazio per questi progetti?

Se ne parla in questo articolo pubblicato su CIELO TERRA DESIGN

Abbiamo davvero bisogno dei paradisi artificiali di Thomas Heatherwick?

Ventiseimila dollari al metro quadro, tanto è costato il nuovo parco di New York che ha aperto al pubblico lo scorso 21 maggio. Progettato da Heatherwick Studio sull’Hudson River, dove prima c’era il molo 55 e dove la RMS Carpathia portò nel 1912 i sopravvissuti del Titanic, ha la forma di un’isola quadrata di cento metri di lato orientata come la griglia degli isolati di Manhattan a cinquanta di distanza dal bordo del fiume. Sostenuta da centotrentadue colonne a forma di tulipano, che ricordano gli steli del Braciere Olimpico di Londra 2012 dello stesso progettista, Little Island fluttua sull’acqua come un tappeto volante verde impreziosito da oltre quattrocento specie diverse di alberi e piante autoctone.

Pubblicato il 15 luglio 2021 da vincenzo berardi

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