Sono stati proclamati i vincitori del concorso Finding Flaminio, organizzato in occasione della Festa dell’Architettura di Roma.
La premiazione è avvenuta a Roma sabato 18 dicembre 2010 nella splendida cornice del Museo Andersen, grazie alla collaborazione della Soprintendenza. Hanno partecipato all’evento oltre 60 persone e sono intervenuti tra gli altri: Stefania Vannini (Responsabile Dipartimento Educazione del MAXXI), Anna Maria Bianchi (rappresentante del Comitato Flaminio), Silvia Massotti (Presidente giuria).
Il concorso ha avuto un notevole riscontro di pubblico registrando più di cento partecipanti con quasi quattrocento foto in concorso.
La giuria, composta da: Tommaso Ausili (fotografo), Anna Maria Bianchi (rappresentante del Comitato Flaminio), Leonardo Ferrantini (regista), Maja Gavric (rappresentante di Amate l’Architettura), Silvia Massotti (fotografo), Stefania Vannini (Responsabile Dipartimento Educazione del MAXXI), si è riunita in prima seduta il giorno 16 settembre. Nel corso della prima seduta, constatato l’alto numero dei partecipanti e l’elevato livello di qualità delle foto in concorso, è stata concordata la seguente modalità di selezione dei vincitori: ciascun giurato individuerà (senza limiti di numero) le fotografie che ritiene migliori, in base a propri autonomi criteri di giudizio; sulla base della prima selezione saranno individuate le foto vincitrici.
Si è concordato di dare ai giurati più tempo per l’analisi delle foto in concorso e si è stabilito di riunirsi in seconda battuta il 24 settembre.
È stato deliberato quanto segue.
Si prende atto che il concorso è stato aperto l’11 maggio 2010 alla data di pubblicazione del bando, e si è concluso il 14 luglio 2010. Al fine di consentire un periodo minimo di votazione on line di tutte le foto in concorso, le votazioni on line sono state lasciate aperte per una settimana fino al 21 luglio 2010. L’individuazione della foto più votata deriva quindi dalla foto che ha ricevuto il maggior numero di votazioni fino alla data del 21 luglio 2010, indipendentemente dalla media delle votazioni ottenute.
La giuria, visto l’alto livello delle foto in concorso, decide all’unanimità di prevedere alcune speciali menzioni per ogni categoria.
Categoria Architettura – PREMIO ELECTA
Foto vincitrice “Maxxi” – di Marianna Marcantonini
Si è deciso di premiare questa immagine per il suo contenuto “cinematografico”. I rimandi al fotogramma filmico, in cui le figure diventano silhouette e il luogo si astrae, sono molto forti. Un’immagine evocativa ma nello stesso tempo carica di ironia e di cultura, composta con grazia e senso dell’ordine.
Menzioni
“Futuro” – di Ivan Valcerca
La metropoli astratta, l’astronave sospesa, i colori, ci sono sembrati d segnalare. Una letteura anche qui, che rimanda al film di fantascienza e al fumetto più recente.
“Punto di fuga” – di Claudia Pescatori
Quest’immagine, fortemente caratterizzata dall’ordine geometrico delle linee, viene trattata coloristicamente in modo che il luogo acquisti drammaticità, mentre la figura rimarca con gusto la dimensione dell’edificio.
“Street” – di Filippo Fiori
Quest’immagine, non ultima del Maxxi, sfrutta la notte per una riflessione sulla vita: le luci infatti ci portano direttamente allo scheletro.
Categoria Spazi critici – PREMIO MIMMO FERRARI
Foto vincitrice “Advertising space (l’importante è partecipare) – di Fabrizio Latini
Quanti discorsi sul “sociale” può evocare quest’immagine! Eppure per noi, il dato che è emerso, e che ci è sembrato più interessante, è stato invece quello dell’ironia (della sorte?) nel trovare quelle immagini che circondano la donna in attesa (di chi? di cosa?), combinabili fra loro: musica come vacanza, vacanza come morte, attesa come silenzio, silenzio come morte, musica della morte….
Menzioni
“Pilastri” – di Agnese Gambini
Un’immagine drammatica che fra spigoli e ombre ci riporta in una città slum, ci ricorda l’agguato, il gelo del silenzio, un film poliziesco. Una composizione quasi impeccabile che proprio per questo ottiene la sua comunicazione.
“I vicini” – di Valerio Pampanini
Il gioco dello specchio, che si può fare ovunque, anche nel luogo più desolato, purché le geometrie ce lo consentano. Anche qui c’è tanto cinema e la cura dello sguardo è proprio quella che sola ci può guidare per progettare un futuro più umano dei luoghi.
“Architetture” – di Monica Burgio
Divertente, spigliata, ironica, questa fotografia mette in relazione gli “habitat” con grazia compositiva e uso sapiente del colore.
Categoria Sequenza Fotografica – PREMIO AMATE L’ARCHITETTURA
Sequenza vincitrice “Passeggiata/Natura/Roma solo Roma/Il sole a mezzanotte” – di Valerio Pampanini
Fascino di luoghi romani insospettati, letti nella sequenza, quella del racconto. Quasi una fun-fiction in quattro frasi. Una scenografia possibile per un nuovo Sim-city. Ancora il cinema che dalla fotografia è nato e che torna alla fotografia per farsi aiutare di nuovo. Perché l’immagine fissa ci dà il tempo della riflessione, costruisce fisicamente i luoghi, accetta deroghe.
Menzione
Sequenza “Senza titolo 1/2/3/4/5/6” – di Marta Cardillo
Forme luci geometria riflessi…un abaco di occhi posati su dettagli quotidianamente insignificanti.
Foto più votata sul sito
“e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo” – di Tomaso Spiga
Quasi uno “yin e yang”. Una composizione molto forte che legge nelle nuvole il tempo che passa…la luce abbagliante ci fa intravedere un futuro….